Dopo il rinvio del concreto dello scorso 21 gennaio lo Smart Lab di Rovereto, sabato 18 marzo alle 21, ritrova Pierpaolo Capovilla, una delle figure di spicco del rock tricolore del terzo millennio con la band Il Teatro degli orrori,
Dopo la lunga militanza ne Il Teatro Degli Orrori, Pierpaolo Capovilla ha recentemente inaugurato un nuovo capitolo discografico insieme a Garrincha Dischi, con l’uscita, lo scorso 27 maggio, del suo primo lavoro in studio con l’inedito progetto sotto la sigla di Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri formazione in cui figurano anche Egle Sommacal (Massimo Volume), Fabrizio Baioni (Lera) e Federico Aggio (Lucertulas). «Dieci canzoni, otto cazzotti e due carezze, per raccontare questi tempi di violenza esopraffazione, il paese e il mondo in cui viviamo».
Queste le parole che usa Capovilla per descrivere questo lavoro che, in un momento storico colpito da un conflitto senza precedenti nel cuoredell’Europa, ha come tema dominante proprio la guerra. Guerra intesa come violenza nellesue diverse accezioni, sia essa militare, simbolica o interiore. Sia essa quella che uccide i corpi o quella che ferisce il cuore. «Ciò che si teme nel disco – sottolinea l’artista – è ciò che si sta verificando adesso. Non è una profezia, è il terribile ordine delle cose». Nell’opera di Capovilla sono distinguibili la sua devozione per la tradizione del rock più sanguigno di matrice americana, affezione per la poesia e la drammaturgia russe, ma anche la passione civile e l’attaccamento ai valori democratici, sempre ribaditi tanto nei concerti quanto negli incontri pubblici. Open act della serata affidato alle Scimmie.