Il Teatro Capovolto, la Stagione estiva del Teatro Sociale di Trento programmata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara, propone un weekend da non lasciarsi assolutamente sfuggire, all’insegna della grande musica.
Quello in programma venerdì 4 e sabato 5 agosto (inizio alle ore 21.15) si preannuncia come un fine settimana dedicato alla grande musica black (già presente nelle scorse edizioni del Teatro Capovolto con nomi come Sons of Kemet o Shingai), con due concerti di grande impatto che avranno come protagonisti artisti di fama internazionale come Lady Blackbird e Sean Kuti & Egypt 80.
Venerdì 4 agosto il palco in Piazza Cesare Battisti avrà il piacere di ospitare LADY BLACKBIRD. Voce jazz-soul dell’indimenticabile intensità, Lady Blackbird (quella di Trento sarà l’unica data a Nord-Est del tour estivo italiano), pur avendo influenze dalla derivazione più disparata, da Billie Holiday, Gladys Knight, Tina Turner e Chaka Khan, si connota per uno stile e un’intensità emotiva impareggiabili. È diventata nota al grande pubblico con l’emozionante interpretazione brano “Blackbird” di Nina Simone: una traccia intrisa di passione, entusiasmo e speranza che al contempo ha segnato l’arrivo di una nuova incredibile voce all’interno della scena jazz globale.
Il suo album di debutto “Black Acid Soul”, prodotto da Chris Seefried e registrato nel leggendario Studio B (la stanza di Prince) al Sunset Sound, presenta un nuovo approccio al tipico idioma vocale jazz e ha regalato un piccolo capolavoro a tutti gli amanti della musica nera.
Non servono invece troppe presentazioni per il concerto di sabato 5 agosto: SEUN KUTI & EGYPT 80. Seun Kuti è infatti figlio di uno degli artisti più influenti del XX secolo, Fela Kuti, “The Black President”, rivoluzionario, musicista e attivista nigeriano, inventore dell’Afrobeat.
Seun ha collaborato con artisti del calibro di Carlos Santana, chitarrista del suo ultimo album, Black Times, co-prodotto con il pianista jazz Robert Glasper e candidato ai Grammy Awards come miglior album world. Come il padre, Seun lotta con la musica per l’affermazione del proprio popolo. E’ questa la sensazione trasmessa dalla musica di Seun, da sonorità che tengono conto della storia dell’ultima black music. “Voglio fare l’afrobeat per la mia generazione – commenta l’artista – invece che ‘alzati e combatti’, il messaggio deve diventare: alzati e pensa”.